TerraMIAmo - Comitato DNT

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 Il Bosco di TerraMIAmo luogo di memoria

Nel febbraio del 2016 il comitato DNT, Difesa Nostro Territorio, promosse ed organizzò una campagna per l’acquisto collettivo del terreno che ENI aveva individuato come sede di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi nel territorio di Carpignano Sesia. Nel maggio del 2017 venne stipulato l’atto, sottoscritto da 297 cittadini, con lo scopo di ostacolare efficacemente il progetto di insediamento dell’azienda petrolifera che avrebbe devastato il territorio. Questa iniziativa di carattere fortemente simbolico, che evidenziava ancora una volta la tenacia e la determinazione degli abitanti nel denunciare le criticità del progetto, presentato da ENI fin dall’aprile 2012, costrinse l’azienda nel 2019, per la seconda volta nell’arco di pochi anni, a rinunciare alle trivellazioni. A questa scelta seguirono analoghe retrocessioni di altre importanti aziende petrolifere che avevano elaborato simili progetti nell’area del Piemonte orientale ed in quelle confinanti nella Lombardia varesina, milanese e pavese. Il gesto di ENI convinse il Ministero dello Sviluppo Economico a decretare la cessazione del permesso di ricerca, estendendola anche agli altri permessi elaborati per i territori confinanti.
Questa vicenda, così sinteticamente rievocata, ha fatto sicuramente dell’acquisto collettivo del maggio 2017 un evento simbolico di grandissima importanza per la comunità di Carpignano Sesia. La decisione poi di piantumare in quei 3010 metri quadrati un bosco attrezzato con strutture e percorsi didattici ha trasformato il terreno di TerrAmiamo in una sorta di “luogo di memoria” ovvero in uno straordinario strumento capace di scatenare la dialettica tra le differenti anime e le relative memorie (ambientaliste, storico-artistiche, socio-economiche, politiche ecc.). Non si dimentichi inoltre che il Bosco di TerrAmiamo appartiene ad uno “spazio” culturale e politico ben più ampio di quello del territorio di Carpignano Sesia. È lo spazio rappresentato dai sottoscrittori dell’acquisto collettivo che hanno sostenuto le battaglie ambientaliste del paese, che provenivano da molte regioni d’Italia e da vari Stati europei, che hanno apportato importanti contributi di idee ed hanno condiviso le azioni del Comitato DNT.
Il luogo di memoria, come direbbe Pierre Nora, è lo spazio che attesta la realtà e che può permettere di comprendere gli avvenimenti passati. Nel nostro caso la realtà e gli avvenimenti sono costituiti da quella grande esperienza di crescita vissuta collettivamente tra il 2012 e il 2019.
Abbiamo imparato ad interrogarci su problematiche ambientali, sanitarie, a tutela del suolo e dell’acqua, su cui gran parte di noi non aveva mai fatto serie riflessioni. Ci siamo impegnati ad inventare una “azione” nuova, rispettosa delle diversità politiche, finalizzata ad un indispensabile e irrinunciabile agire comune.
Abbiamo scelto di accantonare protagonismi e di operare con totale disponibilità raccogliendo firme, diffondendo volantini nei luoghi della vita quotidiana (mercati, sagre ecc.), promuovendo conoscenza ad ogni livello, non sottraendoci mai al civile confronto con le opinioni avverse Questa esperienza diede un impulso anche all’impegno volontario e insostituibile di specialisti (nel campo tecnico geologico, impiantistico, economico, sanitario sociale, giuridico ecc.) che si offrirono di affiancare i gruppi di lavoro del Comitato DNT e diedero corpo alle numerose osservazioni opposte ai progetti ed alla documentazione dei vari ricorsi presentati. Non solo: essa fu determinante nel costringere le amministrazioni politiche locali (Comuni, Provincia, Regione) e i ministeri competenti ad esaminare con maggior attenzione la valutazione dei progetti presentati dalle varie aziende petrolifere.
Lo stretto legame che accomuna l’esperienza del Comitato DNT con l’azione di lotta per la tutela dell’ambiente, concretizzatosi nell’operazione TerrAmiamo, ha fatto sì, nel tempo attuale, che negli ultimi mesi quel piccolo lembo di terra acquistato collettivamente stia divenendo luogo di memoria anche per molti paesi della collina novarese che si sono mobilitati per denunciare la sistematica devastazione e l’irresponsabile consumo di suolo condotto ormai da anni nelle realtà di Briona, Fara, Sizzano, Ghemme, Romagnano, Barengo e Momo. È una battaglia di civiltà che ha le sue origini nello spirito del contrasto ai progetti ENI e di altre grandi multinazionali petrolifere che avrebbero potuto
stravolgere i nostri territori.
Nel mettere a dimora il Bosco di TerrAmiamo sono state scelte numerose specie arboree selezionate con grande cura tra quelle che hanno caratterizzato negli ultimi secoli il panorama boschivo della collina novarese e della pianura adiacente. In altre parole si è cercato di sviluppare un ambizioso progetto che intendiamo consegnare soprattutto alle future generazioni.
 
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