OSSERVAZIONI ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FARA NOVARESE N. 9 IN DATA 11 APRILE 2022 RELATIVA ALLA VARIANTE PARZIALE N. 11 AL PRGC
LA CEMENTIFICAZIONE “GREEN” DI GESSI
Il bilancio di sostenibilità di Gessi è bellissimo, sotto tutti i punti di vista, contenuti e presentazione. C’è tutto, ambiente, arte, attenzione al sociale. Una visita al loro stabilimento è un’esperienza che Gessi ha studiato e messo in atto curando ogni aspetto. Si tratta infatti di un’impresa di livello internazionale, all’avanguardia, che fa rubinetteria di alto livello, sempre con un occhio di attenzione alla sostenibilità dei prodotti.
Nei piani di Gessi c’è la costruzione di un nuovo magazzino logistico, che soddisfi le necessità sempre crescenti di una produzione in espansione. Un’azienda così attenta al bello poteva scegliere per il suo progetto un’area già compromessa da capannoni ed edifici industriali? Evidentemente no, il target deve essere un’area bucolica, piena di verde, un’area in cui accogliere i visitatori e continuare a riempirli di stupore. La scelta cade sul piccolo paese di Fara Novarese, dove un’area industriale di 6.000 mq, dismessa dopo un incendio, attende di essere riqualificata. Un altro fiore per l’occhiello di Gessi, il recupero di un’area abbandonata, così brutta e improduttiva.
Però i 6.000 mq sono troppo pochi per il progetto, faraonico rispetto alle strutture già esistenti nell’area, che ne richiede 31.500. Facendo un facile conto sono 25.500mq di terreno verde, pieno di alberi, a ridosso delle Colline Novarese, che saranno ricoperti di cemento. Ci dicono però che dobbiamo essere contenti che il consumo di suolo sarà limitato, grazie al fatto che il magazzino arriverà fino a 30 metri, contro i 10,5 della struttura esistente e i 40 della collina retrostante…
Il progetto viene presentato al Sindaco Aldo Giordano, che lo giudica “di interesse pubblico”. Dello stesso avviso è la maggioranza degli amministratori, solo quattro infatti non smettono di farsi domande e di farne al Sindaco, il quale però non risponde: come si può definire “sostituzione” un ampliamento cinque volte maggiore l’area da riqualificare? Come si può definire di interesse pubblico un insediamento logistico in un’area a vocazione vitivinicola e agricola?
La strada sembra al momento spianata, l’amministrazione comunale (sette favorevoli, quattro contrari) approva la variante che consentirà di costruire fino all’altezza di 30 metri e decide di non procedere con la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il cui scopo è quello di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente (…) dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile”. Tutte respinte tranne una le osservazioni presentate da associazioni e privati cittadini preoccupati dal progetto, con la rassicurazione che gli impatti ambientali e paesaggistici saranno tenuti in debita considerazione.
Sembrerebbe il classico “tutto a posto” che invece di rassicurare, preoccupa. Anche a noi infatti restano tante domande: dove finiscono i diritti di un imprenditore e iniziano quelli degli interessi pubblici e della Natura? Come può un’azienda essere davvero green se non si fa scrupolo di cementificare 25.500mq di terreno vergine in una provincia tristemente in cima alle classifiche ISPRA per consumo di suolo (Novara è al 6° posto e tra le prime 3 province con la crescita maggiore tra il 2020 e il 2021)? Perché un Sindaco decide una modifica così importante per il paese che amministra affidandosi agli stessi professionisti che sembrerebbero “consigliare” anche il proponente Gessi e senza organizzare un evento pubblico per informare i cittadini? Le risposte non possono essere lasciate ai posteri, sui quali ricadranno le decisioni prese oggi.